Stato e persona: interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno
L’ordinamento prevede strumenti che vadano a tutela di soggetti che versino in condizioni tali (disabilità psichica, cronica intossicazione, ecc.) da non consentire loro di esercitare autonomamente i propri diritti, attribuendo ad essi varie forme di assistenza che incidono in maniera più o meno marcata sulla capacità di agire e che prevedono l’ “affiancamento” o la sostituzione nel compimento di determinati atti giuridici.
Si parla, soprattutto, di figure come interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno, che consentono diverse forme di tutela alla persona da assistere, con limitazioni minori o maggiori della capacità di agire ed una maggiore o minore necessità di assistenza da parte di tutori, curatori e amministratori di sostegno incaricati.
L’emanazione di provvedimenti di questo genere avviene, da parte dell’autorità giurisdizionale, in seguito ad un procedimento giudiziale che spesso richiede anche l’espletamento di perizie di carattere medico e che vede talvolta insorgere controversie e conflitti tra i parenti dei soggetti sottoposti al procedimento, tenuto conto anche della delicatezza dei diritti individuali sui quali si va ad incidere: prestazione di consensi vari (soprattutto in materia sanitaria), gestione dei diritti patrimoniali, accettazioni di eredità, sottoscrizione di autocertificazioni, ecc.
La delicatezza della materia impone un approccio che sappia coniugare l’irrinunciabile rigore giuridico con doti umane di comprensione ed analisi della situazione: lo Studio Legale Garbarino & C., grazie all’esperienza maturata da alcuni dei suoi soci anche nel campo del sociale, gestisce questi procedimenti cercando di favorire, pur nel rigore giuridico, la soluzione meno traumatica per i soggetti coinvolti cercando di limitare la conflittualità.